Cicloturismo in Sicilia, i progetti più rilevanti selezionati da Sicilia Sostenibile
Il cicloturismo, secondo la definizione di Wikipedia, è una forma di turismo praticata in bicicletta, con le varianti “treno + bici” o con i tour organizzati da agenzie che forniscono supporto logistico e trasporto bagagli. È una maniera di viaggiare particolarmente economica, che fuoriesce dai canoni e dai consueti itinerari del turismo di massa.
È possibile immaginare un turismo in Sicilia basato sulle due ruote? Sicilia Sostenibile ha raggruppato le migliori realtà presenti sull’isola. Vi consigliamo di provarle tutte e di comunicarci la presenza di altri progetti non tenuti in considerazione. Buona pedalata!
Progetto “Parco Ciclistico dell’Etna”
Ideato dall’ex. ciclista professionista Paolo Alberati, giornalista delle riviste CT-Cicloturismo e BS-Bicisport, a seguito di varie iniziative editoriali, ultima quella dell’aprile 2017 all’immediata vigilia del Giro d’Italia n.100 e della tappa Cefalù-Etna, mirate a far conoscere ai cicloturisti italiani le strade e i versanti dell’Etna.
Il seguito di ciclo-amatori (Italiani ed europei) venuti a cimentarsi con le ascese al Mongibello (il nome arabo dell’Etna) ha suggerito la nascita di questo progetto che consta di sei salite (Ragalna-Piano Vetore, Nicolosi-Rifugio Sapienza, Pedara-Rifugio Sapienza, Zafferana-Rifugio Sapienza, Fornazzo-Rifugio Citelli, Linguaglossa-Piano Provenzana), caratterizzate da pietre miliari alla partenza con lunghezza del percorso, pendenza, dislivello, quota di partenza e arrivo, segnaletica stradale verticale a tutela dei cicloamatori e sito internet www.parcociclisticoetna.com, dove si trovano mappe e descrizione dei percorsi.
Sibit- Med in Bike “Sicilia-Malta”
Progetto cofinanziato dall’Unione Europea e dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), all’interno del P.O. Italia-Malta 2007-2013, è un intreccio di itinerari ciclabili e di una rete di Bike Hotel: da Siracusa a Pozzallo fino a Malta rappresenta la parte finale dell’itinerario Eurovelo n.7 (Capo-Nord – Malta); la variante della costa meridionale della Sicilia fino a Trapani è il tracciato Bicitalia ripreso dai mappatori del Sibit, buona parte provenienti da Fiab (federazione italiana amici della bicicletta).
La ciclovia siciliana si snoda integralmente su strade secondarie e solo per pochi tratti segue le strade a maggiore densità di traffico; la segnaletica dedicata al cicloturista è conforme alle indicazioni progettuali grafiche pensate da Fiab, ma nel rispetto delle dimensioni del codice della strada.
Ad oggi un sito dedicato (www.medinbike.eu) accompagna il turista in bicicletta alla scoperta del percorso, al fine di consentire una maggiore conoscenza delle bellezze architettonico/naturalistiche e delle infrastrutture alberghiere, legate a questa via ciclabile su strade secondarie.
Il Sibit – Med In Bike, rappresenta oggi un concreto esempio di realizzazione progettuale a costi relativamente bassi di una ciclovia su strade secondarie.
La mobilità dolce sulle ferrovie dismesse: la poliedricità del progetto della “Dittaino-Assoro-Leonforte”
Etnafreebike ha messo a punto negli anni un percorso ad anello quasi interamente su sterrato che passa dalle affascinanti strutture ferroviarie, ancora perfettamente conservate, alla magia della natura del bosco siciliano. La peculiarità di questo progetto è data dalla coesistenza di altre forme di fruizione “verde” quali l’ippoturismo e l’escursionismo naturalistico.
I progetti di ciclovie
Magna Grecia – ha una estensione di circa 1.000 km ed abbraccia i territori delle Regioni Basilicata, Calabria e Siciliana. Sarà da realizzarsi prevalentemente sulle strade di servizio che corrono partendo da Metaponto, sino alla Città di Reggio Calabria, per poi risalire sulla dorsale Tirrenica giungendo in Basilicata nella città di Maratea, interessando in particolare il tratto 1 della rete Bicitalia e collegandosi a Reggio Calabria anche al tratto 11 della stessa Rete “Ciclovia degli Appennini”, proseguendo quindi in Sicilia. Il tratto siciliano si muove lungo l’itinerario di Eurovelo 7 da Messina si collega con Catania, con Siracusa e Pachino, per poi concludersi a Pozzallo. Il percorso risponde ai requisiti di intermodalità con altri sistemi di trasporto, in particolare con il sistema ferroviario e marittimo, interconnessione con altri itinerari cicloturistici, valorizzazione del patrimonio storico artistico e naturalistico, valorizzazione del patrimonio agricolo, enogastronomico e delle tradizioni popolari, sviluppo di ricettività turistica ecosostenibile, generazione di occupazione a partire dalle aree interne.
Greennet
Il Greenet è un progetto che mira ai collegamenti di mobilità non motorizzata intermodale fra i sette siti UNESCO siciliani, sul modello delle Vias Verdes spagnole, ai quali occorre aggiungere il geoparco delle Madonie e anche le aree naturali che si incontrano durante il cammino, spesso di eccezionale interesse.
Sussistono oggi ben 4 progetti ormai allo stato definitivo e pertanto idonei a divenire prontamente esecutivi e cantierabili relativi alla connessione dei centri di Scicli e Modica verso Ragusa, Siracusa e Catania sia attraverso il tracciato rappresentato dalla litoranea per Pachino, sia mediante il recupero del sedime abbandonato della vecchia ferrovia Ragusa – Valle Anapo – Siracusa, compresa la diramazione per Vizzini.
Piste ciclabili in Sicilia: cattedrali nel deserto
Nonostante il decorso di tredici anni dall’approvazione regionale del Piano per la mobilità non motorizzata, nell’assenza di una progettualità di fondo, la Sicilia ha visto la costruzione di un’unica pista ciclabile degna di questo nome in quel di Marina di Ragusa, essendo quella realizzata a Catania di fattura molto opinabile. L’inizio del 2018 segna il finanziamento, per un importo complessivo di circa 1 milione di euro, di ulteriori dieci piste ciclabili sparse sul territorio siciliano: la costruzione di una mobilità alternativa resta una chimera.
*Bicitalia è il progetto della Federazione italiana amici della bicicletta in risposta al bando del ministero dell’Ambiente. È una mappa aggiornata della rete di ciclovie nazionali che è arrivato a includere qualcosa come 18mila chilometri di strade ciclabili (10mila mappati), 18 itinerari e 50 ciclovie di qualità.
*Secondo la Commissione europea solo nel 2012 il cicloturismo ha prodotto un mostruoso, e forse poco noto, giro d’affari di 44 miliardi di euro. Frutto di due miliardi di viaggi su due ruote e 20 milioni di pernottamenti nelle strutture. In Italia ne sono censite ben 2000 sul servizio gemello Albergabici.
La rete Bicitalia potrebbe portare un fatturato da 3,2 miliardi di euro l’anno (fonte Fiab)
*Sulla Mobilità dolce in Sicilia vedasi: Mediterranean Pearls.it, Associazione Ciclabili Siciliane, Sicily Cycling Network, Ciclabilisiciliane.com, Amici della vecchia ferrovia di Assoro, @ferrovie dimenticate Assoro
Pietro Benina