Turismo esperienziale in Sicilia: le proposte consigliate da Sicilia Sostenibile
Il termine italiano turismo esperienziale deriva dall’inglese experiential travel o anche immersive travel. L’attenzione in questo caso è rivolta all’esperienza di viaggio, a tutte quelle attività culturali, gastronomiche, all’aria aperta che si possono svolgere nel frattempo. Ma la definizione di turismo esperienziale ha qualcosa in più da aggiungere: la capacità di creare una relazione con la gente del posto, con la cultura e le sue tradizioni.
Ma come fa il turismo esperienziale a far vivere un luogo?
Il segreto sta nella capacità di offrire un pacchetto esperienziale in grado di raccontare una storia e di trasmetterne al viaggiatore le emozioni . Un conto è bere un buon bicchiere di vino, altro conto è scoprire in prima persona come quella bottiglia di rosso è stata prodotta: dalla vendemmia all’imbottigliamento. Pigiare l’uva con i piedi, raccogliere i grappoli, veder scorrere il liquido rosso nella botte, tutto questo darà molto più gusto al vostro bicchiere e al suo contenuto.
Turismo emozionale
Il portale di prenotazione Booking.com ha analizzato un campione di 128 mila recensioni intervistando oltre 19 mila utenti. Un terzo degli intervistati preferisce relazionarsi con gli abitanti del luogo preferendo questi ultimi a hotel e strutture di massa.
L’attenzione ai locali e a quello che possono raccontare e alla relazione di accoglienza e fiducia che si crea: tutto questo è parte del turismo emozionale. Sentirsi a casa, vivere in maniera autentica la vita del luogo che stiamo visitando, creare una rete di contatti con gli abitanti che incontriamo significa stabilire delle relazioni che vanno ben oltre lo scambio di beni e servizi. Quando entrano in campo le emozioni il viaggio diventa più ricco e vero. Molto più appagante che portarsi a casa un souvenir.
Turismo relazionale
L’altro aspetto che riguarda il turismo esperienziale è la relazione: per questo possiamo anche parlare di turismo relazionale.
Ma relazione con chi o con che cosa?
Prima di tutto con la gente del posto, con coloro che ci accolgono e mettono a disposizione la loro fattoria, la barca, la casa, l’asino o il cavallo per rendere il nostro viaggio un’esperienza unica e indimenticabile. In ogni luogo e per qualunque attività è la relazione a fare la differenza. Il turismo esperienziale genera empatia tra l’operatore e il viaggiatore creando un rapporto che va al di là della semplice vendita di un bene o di un servizio.
Esempi di turismo esperienziale in Sicilia
“Treni storici del gusto 2018”– 23 itinerari turistici lungo le nove province siciliane e 50 corse da sabato 28 luglio sino al 9 dicembre per appassionati di paesaggi ma anche di cibo. Quest’anno, alle corse in treno storico sono abbinate iniziative culturali ed enogastronomiche in collaborazione con i presidi Slow Food.
Dal “Treno dei pani votivi, feste del mare e dolci conventuali”, che percorrerà la ferrovia turistica della Valle dei templi Agrigento – Porto Empedocle inaugurerà l’edizione 2018 della manifestazione, al “Treno della cucina di strada e dei riti del mare” che, da Catania, raggiungerà le Gole dell’Alcantara, sino al “Treno del pistacchio” ed a quello del “Barocco”, lungo la direttrice Siracusa-Noto-Ragusa, davvero ricche le possibilità per esplorare ogni angolo della Sicilia.
«E’ un progetto ambizioso – ha affermato l’assessore al Turismo, Sandro Pappalardo – contiamo possa costituire negli anni a venire un’offerta duratura, adeguatamente dilatata nell’intero anno solare e con un calendario di tappe maggiormente ancorato alle stagionalità dei prodotti e alle feste identitarie delle comunità. Ciò affinché la narrazione a più voci della Sicilia che oggi proponiamo non si interrompa e possa coinvolgere attivamente nel racconto coloro che vorranno provare questa esperienza».
L’offerta di turismo esperienziale proposta dalla Fondazione FS che si occupa della gestione delle linee in disuso della rete ferroviaria italiana è un’offerta unica nel suo genere. Si parte a bordo di treni d’epoca lungo linee abbandonate come quella dei templi della Magna Grecia (Sicilia).
Il programma completo dei “Treni storici del gusto 2018” e il dettaglio delle modalità di acquisto dei biglietti saranno consultabili sul sito fondazionefs.it e visitsicily.info.
Il Treno dei Vini dell’Etna
Il Treno dei Vini dell’Etna è un modo unico al mondo di vivere un luogo unico al mondo. Percorrere le pendici dell’Etna, il vulcano più grande d’Europa, a bordo dell’automotrice a scartamento ridotto della Ferrovia Circumetnea, per inoltrarsi poi, con il Wine Bus, nelle Strade del Vino dell’Etna e scoprire le più belle cantine del territorio, dove degustare i vini dell’Etna.
I prossimi appuntamenti sono fissati il 21 e 28 luglio, partenza da Piedimonte Etneo fino a Randazzo e ritorno per info ved. www.stradadelvinodelletna.it/treno-vino-etna
Restando alla Circumetnea si segnala l’iniziativa del Treno su due ruote lungo la tratta Catania- Randazzo, prima esperienza di turismo che sfrutta l’intermodalità Treno+Bici: partenza dalla Stazione Borgo di Catania ore 09:43,passaggio stazioni comprese nella tratta, arrivo Stazione di Randazzo ore 11:41.
Ritorno Stazione di Randazzo ore 17:42,passaggio stazioni comprese nella tratta, arrivo Stazione Borgo di Catania alle ore 19:45. per maggiori informazioni ved. http://trenosudueruote.circumetnea.it
Di prossimo lancio il treno lungo “la via dei Castelli Normanni” da Catania a Motta Sant’Anastasia, Paternò, Adrano, Maniace, Randazzo e il Treno delle terre dell’Etna e dell’Alcantara.
I Borghi più belli d’Italia
Tra i requisiti fondamentali per essere ammessi al circuito ogni Comune deve avere una popolazione che, nel Borgo antico del Comune o nella Frazione indicata, non superi i 2.000 abitanti e deve possedere un patrimonio architettonico e/o naturale certificato da documenti in possesso del Comune e/o dalla Sovrintendenza delle Belle Arti. Gli edifici storici devono prevalere sull’insieme della massa costruita e dar luogo ad un complesso esteticamente omogeneo.
Ogni anno, durante la trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro”, in onda su Rai 3, viene presentato il premio “Borgo dei Borghi”.
Per la durata di circa un mese, venti borghi, uno per ogni regione d’italia, si contendono il giudizio di una “Giuria di Esperti”, originari di altri Paesi ma che hanno eletto l’Italia come loro “Paese del Cuore”, e degli utenti web, che hanno la possibilità di contribuire votando online.
Dal 2014 la Sicilia ha ottenuto nella competizione, 3 primi posti, un secondo e un quinto posto.
Il Borgo dei Borghi 2014 è stato Gangi.
Gangi è un comune di 6.952 abitanti in provincia di Palermo, si segnala la visita al:
Il Museo Civico-Archeologico di palazzo Sgadari, con rinvenimenti d’epoca arcaica fino all’età paleocristiana.
Sempre a palazzo Sgadari, trovate l’esposizione permanente delle opere del pittore Gianbecchina.
Il Museo dei Cappuccini.
Il Museo delle Armi con una collezione 144 armi tra antiche, moderne e pezzi rari.
Il Museo Etnoantropologico, dove sono esposti strumenti di lavoro degli antichi contadini di Gangi.
E il Museo della Fotografia dove sono esposte antichissime macchine fotografiche, foto e cimeli che facevano parte della collezione di Giuseppe e Francesco Albergamo, noti fotografi di inizio ‘900.
Il Borgo dei Borghi 2015 è stato Montalbano Elicona
Comune di 2.485 abitanti in provincia di Messina, si segnala il Museo fotografico Eugenio Belfiore che si trova presso la Fondazione culturale Parlavecchio in piazza Duomo, storia di Montalbano raccontata per immagini.
E i Musei Didattici delle Armi Bianche e degli Strumenti Musicali Antichi, ospitati entrambi in alcune sale del Castello.
Il Borgo dei Borghi 2016 è stato Sambuca di Sicilia.
Sambuca, in provincia di Agrigento è un comune di 5 961 abitanti.
Di particolare interesse il piccolo teatro ottocentesco “L’Idea”, la chiesa di San Calogero, adibita a sede dell’Istituzione Gianbecchina, dove potete ammirare alcuni dei bellissimi dipinti dell’artista sambucese, e l’ex monastero di Santa Caterina dove troverete esposizione delle sculture in corda della parigina Sylvie Clavel, artista del nodo e dell’intreccio.
Borgo dei borghi 2017, Castiglione di Sicilia al quinto posto
Castiglione di Sicilia (in foto) è un comune di 3 142 abitanti dell’ex provincia di Catania.
Si segnalano le Architetture militari
- U Cannizzu[4] è dislocato proprio in uno dei siti più incantevoli del paese, coronato dalle grotte sottostanti e dal borgo dietro di esso. La torre è fatta di arenaria ed è leggermente più larga alla base ed è alta circa sei metri per un diametro di tre. La sua origine risale tra il XII e il XIV secolo e si trovava fuori le mura di cinta della città e fu la prima roccaforte ad essere espugnata da Federico III re di Sicilia, quando nel 1301 riconquistò il feudo, togliendolo a Ruggiero di Lauria. Essa, molto probabilmente, faceva parte di una fortificazione più complessa, detta Cittadella, ed era sicuramente un posto vedetta. Da quella posizione si domina, infatti, l’intera alta valle dell’Alcantara. Il destino volle che fu colpita da un fulmine e divisa a metà, Oggi resta la cicatrice di cemento costruita per non far crollare la struttura.
- Castelluccio
E le architetture religiose
- La cuba bizantina di Santa Domenica
- Santa Domenica: nei pressi di Castiglione si trova Santa Domenica, forse la più importante cuba bizantina presente in Sicilia, monumento nazionale dal 1909[5]. L’edificio ha dimensioni maggiori rispetto alle caratteristiche tipiche della cuba. Internamente era ricco di affreschi di fattura bizantina, oggi perduti. La facciata è caratterizzata da una grande trifora e l’interno è arricchito da volte a crociera.
- Chiesa di San Nicola: la facciata si presenta con un portaletto avente l’arco a sesto acuto, i cui piedritti in arenaria sono consumati dal tempo, in alto un campanile a vela, sotto questo, al posto della finestrella cruciforme, tipica del Romanico, è stato inserito, forse in un restauro, un rosone con all’interno un motivo cruciforme. Sul retro, l’abside semicilindrico on finestrella; ai lati due portaletti, quello sinistro con arco a sesto acuto è ben conservato, quello destro, angusto e poco visibile; ognuno dei due portaletti è sormontato da finestrelle in arenaria, ben conservate e altrettanto ben sagomate. Al suo interno, sotto gli intonaci sono stati scoperti affreschi raffiguranti il Cristo Pantocratore e gli Apostoli[6].
- Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
- Basilica di San Giacomo e di Maria Santissima della Catena, elevata nell’ottobre del 1985 da papa Giovanni Paolo II alla dignità di basilica minore.[7]
- Chiesa di Sant’Antonio Abate, oggi sede del Museo Santi Pietro e Paolo.
- Chiesa di San Marco
- Chiesa di San Giuseppe e Cripta funeraria
- Chiesa del Carmine
- Torre di Guardia e Chiesa di San Vincenzo
Nel 2018 Castroreale (Me) ha conquistato la seconda posizione nella medesima competizione
Castroreale è un comune di 2.427 abitanti. Si segnalano:
il Museo Civico istituito presso il convento dei Padri Filippini
- Pinacoteca di Santa Maria degli Angeli istituita presso l’omonima chiesa.
Questi due edifici custodiscono pregevoli opere di pittura, scultura ed arti figurative provenienti da varie chiese non più dedicate al culto o rovinate a causa dei sismi verificatisi nella zona nel corso del tempo.
- Piccolo Museo della Moto.
- Planetario.
Cucina
- Biscotto d Badissa o Biscotto Castriciano. Biscotto tipico e caratteristico di antichissima tradizione, la cui ricetta e preparazione era legata all’attività delle suore clarisse del monastero di Santa Maria degli Angeli. Alla conoscenza, diffusione del prodotto è dedicata la Sagra del Biscotto Castricianu.
Eventi
- Festa del Santissimo Crocifisso. Appuntamenti della Settimana Santa e 23, 24 e 25 agosto.
- Castroreale jazz. Rassegna di musica jazz.
Nella logica di utilizzo dell’uso di strumenti innovativi di promozione turistica si sta tentando di implementare lo “storytelling”ved ad es. progetto IzitravelSicilia.
Pietro Benina
Photo Credit: Fabrizio Zuccarello